domenica 31 agosto 2014

INCENERITORE DEL GERBIDO, SEDICI SU SEDICI !

Comunicato Stampa
L'impianto di incenerimento del Gerbido continua ad inanellare record e non smette di stupirci 
 

La scorsa settimana ha infilato l'ennesimo filotto, giusto in tempo per accogliere i torinesi di ritorno dalle ferie, due sforamenti in meno di una settimana.
E' la tanto rimpianta “aria di casa mia” che ci accoglie in tangenziale quando restiamo per qualche tempo lontani dalla nostra amata città, insieme con l'ormai inconfondibile e supertrendy ciminiera azzurra!
Anche questa volta TRM ci rassicura, gli sforamenti di CO (monossido di carbonio) corrispondono alle solite utilitarie impazzite che si trascinano ormai stancamente sull'anello di asfalto che circonda la capitale sabauda. E gli sforamenti di ammoniaca? Non ce lo dicono ma corrispondono ad un centinaio di casalinghe che tutte insieme decidono di pulire il W.C. con la finestra aperta.
Purtroppo non c'è nulla di comico in questo ennesimo incidente che ha coinvolto l'inceneritore e come al solito dobbiamo registrare un silenzio vergognoso da parte di quasi tutti i media.

Per dare un'idea di quello di cui stiamo parlando, invitiamo tutti a leggere sul sito i due documenti o nei quali si parla dei 16 (sedici) incidenti che sono stati registrati in 16 (sedici) mesi di attività. Sono cifre sbalorditive che però nessuno dei nostri amministratori ritiene sufficienti per mettere in discussione i responsabili di questo disastro.
Il Coordinamento No-Inceneritore Rifiuti Zero Torino invita tutti i cittadini ad informarsi sui nostri canali di comunicazione (sito internet, pagine Facebook, mailing list) per sapere come stanno davvero le cose.
Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri con gli amministratori per presentare la nostra proposta alternativa di gestione di rifiuti nella ormai ex-provincia di Torino, futura Città metropolitana, perché siamo fermamente convinti che si possano gestire i rifiuti senza bruciarne nemmeno un grammo (figuriamoci 421.000 tonnellate!)

Gli unici inceneritori sicuri sono quelli spenti, meglio ancora NON COSTRUITI.
 
Riportiamo qui di seguito il Comunicato stampa del CARP (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte) emesso nei giorni scorsi:

Due incidenti in 5 giorni. Ad agosto 2014 l'inceneritore del Gerbido macina record!
 
Due incidenti in 5 giorni. L'inceneritore del Gerbido di Torino si candida per il Guinnes dei primati.
Il primo si è verificato il 20 agosto 2014 si è avuto un blackout (ancora?!?) all'impianto e secondo TRM:
Questo evento che – come noto – impedisce il controllo della combustione, ha comportato un lieve superamento dei limiti delle emissioni di monossido di carbonio (CO) sulle Linee 1 e 2.

È rassicurante (evviva!) sapere che questo problema di "mancato controllo della combustione" è "noto"... chissà come mai un impianto di queste dimensioni non ha sistemi di emergenza per il controllo di cosa succede all'interno delle camere di combustione. La linea 3 è spenta perché non ci sono rifiuti, altrimenti l'incidente avrebbe coinvolto anche quella, con sforamenti del limite del velenoso monossido di carbonio (CO) ancora superiori (il solito trucco della "media giornaliera" fa apparire i dati di TRM più bassi del valore reale.
Inoltre c'è da chiedersi cosa succeda alle emissioni di diossine in queste fasi, visto che vengono controllati solo di quando in quando, previo avvertimento, in genere ogni 4 o 6 mesi. Visto che la combustione è fuori controllo, possiamo ragionevolmente ipotizzare che diossine ed altre salubri sostanze vengano emesse in quantità notevole e del tutto incontrollata. Insomma, probabilmente non è solo il CO che ha sforato. Ma tanto tutto viene abilmente coperto dai "controlli quadrimestrali"...
Secondo incidente fresco fresco il 25 agosto. Un blocco della combustione alla linea 1 ha causato superamento dei limiti medi giornalieri delle emissioni di monossido di carbonio (CO) e dell'ammoniaca (NH3).

Oltre, -aggiungiamo noi- probabili sforamenti di tutti i microinquinanti (diossine, ecc.) che vengono controllati "quando fa comodo" solo 2 o 3 volte all'anno.
Con tutto ciò, il Comitato Locale di Controllo targato PD tace ed i torinesi possono festeggiare il ritorno dalle vacanze ritrovando la consueta "aria di casa"...

Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino Torino 29-08-2014


Ufficio Stampa
Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino
Tel: 335.6722544
E-mail: stampa.rifiutizerotorino@gmail.com
Sito web: www.rifiutizerotorino.it

sabato 16 agosto 2014

La colletta

Dopo la pessima figura in Brasile e le conseguenti dimissioni di Cesare Prandelli, prontamente consolatosi con il Galatasaray, l’Italia pallonara sembra pronta ad accogliere il nuovo commissario tecnico, Antonio Conte. Anzi, a sentire i primi commenti, più che un commissario tecnico o un allenatore (come sembra lui preferirà essere definito) i tifosi italiani sarebbero pronti a incensare il nuovo salvatore della patria (tanto per cambiare). Fermo restando il valore dei risultati ottenuti in Italia da Antonio Conte alla guida della Juventus, qualche dubbio legittimo dovrebbe sorgere: prima di tutto l’esperienza internazionale da allenatore del prossimo CT non è poi così consolidata e il percorso con i bianconeri in Europa nelle passate stagioni non è stato propriamente esaltante. Inoltre la rottura tra Conte e la dirigenza bianconera sembra essersi consumata a causa di una divergenza di vedute sulla costruzione della squadra e allora il dilemma è sempre lo stesso: un allenatore che pretende di avere sempre a disposizione i migliori giocatori e che, non sentendosi accontentato dai propri dirigenti, preferisce dimettersi, come si comporterà alla guida di una nazionale dove non è possibile fare mercato ma ci si deve accontentare del “materiale umano” a disposizione? (a dire il vero qualche innesto negli ultimi anni si è fatto, con le naturalizzazioni di grandi talenti del calibro di Camoranesi, Amauri, Thiago Motta o Paletta…). È un po’ il dubbio che ha accompagnato Fabio Capello nella sua brillante carriera da allenatore: sempre in grado di trovare il club giusto al momento giusto e di ottenere l’acquisto dei giocatori desiderati ma in difficoltà (come dimostrano i risultati nelle grandi competizioni) quando si è trovato a guidare una nazionale (quella inglese prima e quella russa poi). Questi sono i dubbi sportivi, se volete anche le chiacchiere da bar sport di un paese di allenatori, poi però ci sono altre valutazioni, più serie: nel 2012 Antonio Conte è stato condannato dalla giustizia sportiva e ha scontato una squalifica per il caso calcioscommesse mentre sul suo passato da calciatore pesa l’ombra del processo doping alla Juventus, di cui è stato capitano e simbolo. I suoi atteggiamenti fuori dal campo e la sua perfetta personificazione del cosidetto “stile Juventus” ne hanno fatto poi, a detta dei più, uno degli allenatori più antipatici della serie A. Pumata bianca Insomma, un curriculum di tutto rispetto per provare a riunificare l’Italia calcistica dopo la delusione mondiale e il deprimente teatrino dell’elezione del presidente della FIGC. A proposito, tra quanto il moto popolare contro l’elezione di Tavecchio sarà solo un pallido ricordo e il neo eletto presidente sarà guardato con maggiore simpatia, come nella più classica tradizione smemorata italiana? Forse già proprio con la nomina di Antonio Conte, per la quale si dovrà ringraziare lo sponsor tecnico della nazionale – la Puma – che sembra contribuirà generosamente all’ingaggio da top manager del nuovo CT. La sensazione è che la pagina che la federazione sta per aprire non sia poi così nuova e che l’unità calcistica italiana sia solo un miraggio, così come l’idea di avere una nazionale “simpatica” a tutti i tifosi. Ma in fondo ai tifosi italiani interessa davvero della nazionale? 

@matteomartone