venerdì 25 gennaio 2013

Quel silenzio dei sindaci

LoSpiffero, Mercoledì 23 Gennaio 2013

Completamente disatteso il protocollo d'intesa sull'inceneritore del Gerbido, ma dai comuni limitrofi nessuno alza la voce. Ai cittadini non rimane che un senso di frustrazione e di rabbia di fronte al comportamento arrogante e irresponsabile delle amministrazioni

Il 30 aprile prossimo verrà avviato il famigerato inceneritore del Gerbido. Ad oggi, fatta eccezione per i comitati spontanei dei cittadini e qualche lodevole consigliere di opposizione, nessuna voce si è levata all’interno delle giunte comunali dei comuni limitrofi, né tanto meno dai sindaci per sottolineare l’inganno di un protocollo d’intesa stipulato e totalmente disatteso. Non è stata rispettata l’intesa per cui il trasporto dei rifiuti sarebbe avvenuto con la ferrovia e non con i ben oltre 140 camion giornalieri che andranno ad intasare ed inquinare le strade, non è stata rispettata la dismissione e il riallocamento della Servizi Industriali, non il mantenimento della maggioranza azionaria da parte del Comune di Torino e la non cessione ai privati dell'inceneritore, non la possibilità di un controllo della qualità dell'aria da parte di organismi che fossero indipendenti dal controllato, non quella di opere di compensazione veramente rivolte alla tutela della salute dei cittadini, come per esempio la creazione di ambulatori indipendenti in grado di controllare costantemente la salute degli abitanti.
Altri sindaci, veramente attenti alla salute dei cittadini e al rispetto degli accordi, di fronte a questa chiara presa in giro che mortifica non solo la loro dignità, ma ancora di più la tutela dei loro amministrati, non avrebbero desistito dal consegnare le fasce e stracciare le tessere di partito. Ma evidentemente questi sono comportamenti virtuosi che non appartengono a quelli che siedono sugli scranni dei comuni coinvolti in questa tragica farsa dell’inceneritore di Torino. Ai cittadini non rimane che un senso di frustrazione e di rabbia di fronte all’ennesimo arrogante e irresponsabile comportamento delle amministrazioni che, nei casi migliori, non sono andate al di là di blande affermazioni di facciata e patetici tentativi di sminuire la gravità degli impatti ambientali e dei danni alla salute che questa infame scelta comporterà negli anni a venire. Oltre il danno la beffa, ma come l’Eternit insegna, dopo il danno e la beffa viene anche il momento di pagare i conti.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.