martedì 20 marzo 2012

Siamostatiinvaldisusa #2


Impregilo NO tav, il cantiere è zona militare

by siamostatiinvaldisusa
Abbiamo scritto e diffuso il nostro testo per resistere all’impotenza. Lontano dalla gente che avevamo conosciuto, ascoltato, incontrato. Non riuscivamo a dormire, a stare fermi pensando a quello che stava accadendo. Manganelli, ossa rotte, vetrine spaccate. Abbiamo rapidamente messo insieme il blog ed il gruppo Facebook per cercare di raccontare la nostra esperienza e restituire alcune informazioni che avevamo raccolto. Era un testo per gli amici, i conoscenti, i colleghi. Una testimonianza di solidarietà nei confronti di chi ci ha accolto e mostrato una storia straordinaria dove gioia, fatica e resistenza si mescolano quotidinamente. Non pensavamo di ricevere in pochi giorni 33.000 visite e più di mille commenti. Invitiamo gli amici della valle a leggerli tutti d’un fiato nei momenti difficili. Quando la stanchezza di giorni passati in assemblea, davanti a un ospedale, in carcere o su un autostrada, comincia a farsi sentire. Leggerli fa bene. Qualcuno l’ ha tradotto autonomamente anche in inglese. http://strugglesinitaly.wordpress.com/2012/03/05/en-translation-what-we-have-understood-by-visiting-the-susa-valley/]
Grazie a tutti. Per aver aderito, condiviso, commentato ed averci incoraggiato a proseguire.

E allora andiamo avanti. …..
Venerdì scorso, eravamo di fronte la sede dell’ENEL per esprimere il nostro dissenso nei confronti della costruzione di una serie di dighe nella Patagonia Cilena, in Guatemala e in Colombia.
Storie lontane solo geograficamente, ma uguali nella sostanza, anche e soprattutto per quanto riguarda le mirabolanti imprese italiane. E’ infatti Impregilo la società alla quale è stato affidato il compito di costruire la diga di El Quimbo nel sud della Colombia. E’ curioso che Impregilo, invece di spiegare perché la polizia colombiana abbia utilizzato i suoi mezzi – e quelli di ENEL – per reprimere la resistenza contadina a colpi di candelotti ad altezza uomo [ http://www.youtube.com/watch?v=BFv4HG8ALeA ], si preoccupi solamente di precisare, in una nota rilasciata all’adnkronos, che la società «non è coinvolta nei lavori di realizzazione della Tav Torino-Lione in Val di Susa» [1]
Curiosa coincidenza.
Il fatto che l’impresa, ritenuta da tutti la più ovvia assegnataria del contratto di costruzione della Torino-Lione, si affretti a prendere le distanze dal progetto, è una notizia da annotare e tenere presente per il futuro. Forse la popolarità della TAV è veramente giunta al tramonto e la linea dura del governo è necessaria solo ad evitare intralci negli affari futuri..
A proposito di Impregilo una precisazione è doverosa. Nel precedente post, complice la fretta, abbiamo utilizzato informazioni un pò datate. L’assetto societario è infatti recentemente cambiato. La sostanza delle cose purtroppo non molto. Ligresti e Benetton hanno ceduto a Gavio. Il primo è uscito dalla società in cambio di denaro, mentre Benetton ha scambiato le sue azioni con 188 Km di autostrade del Cile.
La new entry che oggi detiene il 20% della società (contro il 30 di Gavio) è la Salini Costruttori, celebre per le sue decennali imprese africane realizzate con i soldi pubblici della cooperazione allo sviluppo. La società è uscita rafforzata dalla recente fusione con la Todini. E’ importante ricordare che Simonpietro Salini risulta essere il socio n.531 della loggia massonica P2. Margherita Todini invece, è stata europarlamentare di Forza Italia e temporaneamente in lizza come possibile governatrice della regione Lazio, prima che la Polverini avesse la meglio.
Ma torniamo a quello che è successo nella valle. Abbiamo impiegato questa settimana a cercare di capire a chi appartenevano le ruspe, guidate dalle forze dell’ordine (non ricorda un pò la Colombia?) , che hanno sgombrato il presidio e devastato il sito archeologico neolitico della Maddalena di Chiomonte a giugno 2011. E qual’era l’impresa che, scortata da un esercito, ha eseguito l’ampliamento del cantiere il 27 febbraio 2012. Non è stato per niente facile. E non ne siamo venuti completamente a capo. Abbiamo capito che fino all’estate scorsa, le imprese incaricate della perimetrazione del cantiere erano Italcoge, proprietà della famiglia Lazzaro, e la società Martina. Entrambe di Susa.
Italcoge, ad agosto del 2011, è fallita a causa di un debito di 4-5 milioni di euro con l’erario. Ovvero evasione fiscale. Da allora non è chiaro chi esattamente abbia realizzato la recinzione. Martina è sicuramente ancora in campo ma si parla anche di Itinera che guarda caso fa parte del gruppo Gavio. E qui si chiuderebbe il cerchio, ma c’è ancora da scavare, ci siamo incaponiti e ci arriveremo.
Intanto c’è da chiedersi perchè il cantiere ha inglobato la baita Clarea, terreno acquistato legalmente in maniera collettiva dagli abitanti della Val di Susa e “temporaneamente occupato” ai sensi dell’art 19 del decreto di stabilità [ http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/E3D420D5-A2E8-46E5-B3B9-DA059B889667/0/20111112_L_183.pdf ] che recita al comma 2 “Fatta salva l’ipotesi di più grave reato, chiunque si introduce abusivamente nelle aree di interesse strategico nazionale di cui al comma 1 ovvero impedisce o ostacola l’accesso autorizzato alle aree medesime è punito a norma dell’articolo 682 del codice penale”
E di cosa parla l’articolo 682 del codice penale?
“Ingresso arbitrario in luoghi, ove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato”
[http://www.testolegge.com/codice-penale/articolo-682]
Un cantiere ferroviario è un luogo di interesse militare. Il grido di allarme che arriva dalla val di susa non ha bisogno di esser dimostrato… è semplicemente legge dello stato.
La storia viene raccontata sinteticamente nel post del blog di LTF (società partecipata fifty-fifty tra le reti ferroviarie italiana e francese responsabile di tutto il progetto) lanciato il 13 febbraio[ http://blogtorinolione.ltf-sas.com/ampliamento-del-cantiere-de-la-maddalena/]. Leggetelo con attenzione e studiate l’ordine delle azioni, prima si espropria poi si informa i proprietari.
Il blog ha un titolo romantico “Appunti di viaggio Nuova Linea Torino Lione”, consente i commenti anche se con moderazione ed educazione, quindi invitiamo tutti voi sagaci commentatori ad inoltrare pacatamente domande e considerazioni. Staremo a vedere quanti ne verranno pubblicati.
La ricerca prosegue…

CONTINUIAMO A COSTRUIRE L’INFORMAZIONE DAL BASSO, INOLTRA, DIFFONDI, CONDIVIDI, COMMENTA...
p.S: Gli autori del blog informano che Forza Nuova Milano ha pubblicato sul suo sito il post “Siamo stati in Val di Susa ed abbiamo capito” facendo proprio il testo omettendo i nomi dei primi firmatari. E’ la stessa storia del popolo valsusino a raccontarci il legame profondo che esiste tra la battaglia per la democrazia di oggi e la lotta antifascista di ieri.

[1] Il link è irreperibile in rete. Testo integrale del dispaccio

AMBIENTE: IMPREGILO, NESSUN COINVOLGIMENTO NELLA TAV IN VAL DI SUSA = LA PRECISAZIONE IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE DAVANTI ALL ‘ ENEL Roma, 2 mar. (Adnkronos) – «Impregilo non è coinvolta nei lavori di realizzazione della Tav Torino-Lione in Val di Susa». Lo precisa un portavoce della società stessa, in una nota inviata all’Adnkronos, in merito al comunicato congiunto diffuso da alcune associazioni che manifestano oggi a Roma. Nel comunicato delle associazioni si legge infatti che «in Colombia, sul Rio Magdalena, la diga dell’ENEL viene costruita da Impregilo, nota impresa italiana specializzata in opere devastanti come la Tav in Val di Susa di cui è responsabile per il 75%». (Mst/Ct/Adnkronos) 02-MAR-12 15:43 NNN

1 commento:

  1. COSÌ CAMBIA LA TAV TORINO-LIONE
    di Paolo Beria e Raffaele Grimaldi

    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002943.html
    (LaVoce.info, 16.03.2012)

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