domenica 28 agosto 2011

Stangata sui referendum: la manovra affossa i Sì

Interessante articolo di Francesco Cundari, (L'Unità, 26.08.2011)
Luca

Il tentativo di affossare il risultato dei referendum sui beni comuni del 12 e 13 giugno non potrebbe essere più esplicito. Approfittando dell’emergenza finanziaria, il governo ha inserito nella manovra norme che sono in palese contrasto con il risultato plebiscitario di appena due mesi fa. Un tentativo dichiarato di forzare ovunque possibile la privatizzazione dei servizi pubblici locali, come se niente fosse, che suscita naturalmente la protesta e la mobilitazione di tutti i movimenti che per i quesiti referendari si sono battuti. A segnalare la violazione della volontà popolare che si è espressa nei referendum di giugno non sono però soltanto i movimenti che li hanno promossi, ma parte significativa dello stesso Pdl.
Nel merito, infatti, la commissione Affari costituzionali ha parlato mercoledì con cristallina chiarezza. Il parere «non ostativo» della commissione sulla manovra del governo è «condizionato» alla riformulazione di una lunga serie di disposizioni contenute nel decreto di ferragosto, a cominciare dall’articolo 4, che «introduce disposizioni volte a liberalizzare i servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di creare le condizioni per l’apertura al mercato». I rilievi della commissione In proposito, i rilievi della commissione sono molto precisi: «Appare necessaria, al fine di evitare possibili censure di incostituzionalità e perché sia assicurato il pieno rispetto della volontà popolare, un’attenta verifica della compatibilità di tale nuova disciplina con gli effetti abrogativi prodotti dall’esito di due dei quattro referendum popolari del 12 e 13 giugno 2011 relativi, rispettivamente, alle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e alla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito».
Dunque, come ricorda il parere autorevolissimo elaborato dalla commissione Affari costituzionali (e al suo interno proprio dai membri del Popolo della libertà), il primo quesito referendario non riguardava semplicemente l’acqua, ma tutti i «servizi pubblici locali di rilevanza economica».

La lettera del Forum per l’acqua
Non può stupire pertanto la protesta che viene dai promotori dei referendum di giugno. Il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha indirizzato una lettera aperta al presidente della Repubblica e a tutte le forze politiche. «Il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie - si legge nel testo - ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare... ha riproposto in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare». Il Forum contesta poi il fatto che «nell’articolo 5 si arrivi a dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi essenziali per le comunità: un premio che dovrebbe servire per fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni».
Tutto questo, prosegue la lettera, costituisce «una chiara violazione della Costituzione poiché il popolo italiano si è pronunciato con referendum contro l’affidamento al mercato di tutti i servizi pubblici locali previsti dal Decreto Ronchi, e tale decisione è vincolante per almeno cinque anni (come affermato dalla giurisprudenza costante della Corte Costituzionale)».

L’appello dei giuristi
L’appello dei giuristi estensori dei quesiti sui beni comuni, sottoscritto tra gli altri anche da Alex Zanotelli, da Giorgio Airaudo della Fiom e dall’ex magistrato Livio Pepino e dal direttore editoriale del Manifesto Gabriele Polo, ha raccolto in poche ore cinquemila adesioni.
«La lettura della manovra di ferragosto e del dibattito politico che ne ha accompagnato la presentazione - scrivono gli estensori dell’appello - produce una sensazione di profonda preoccupazione in chi ha a cuore la democrazia e i beni comuni». La denuncia del Codacons Dalla parte dei difensori del risultato dei referendum del 12 e 13 giugno si schiera anche il Codacons. «Appare incredibile - scrive in una nota - che il governo, approfittando dell’importanza di una manovra urgente, cerchi di intrufolare una norma palesemente illegale». L’associazione dei consumatori si dice pronta a ricorrere alla Consulta. E ribadisce: «L’articolo sottoposto mesi fa a referendum, il 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008 numero 112 riguardava tutti i servizi pubblici di rilevanza economica, non solo quello idrico».

venerdì 12 agosto 2011

Inceneritore del Gerbido

Da http://www.rifiutizerotorino.org/



Buongiorno,
in allegato trovate il nuovo volantino per sensibilizzare le persone al problema dell'inceneritore.

Troverete inoltre un piccolo documento con le principali informazioni su BUGIE e VERITA' sugli inceneritori.

A questo punto se volete contribuire alla lotta contro l'inceneritore è necessario:
- inoltrare questa email a tutti i vostri amici, conoscenti, colleghi... tutta la rubrica che avete nella vostra casella di posta
Con il volantino è necessario:
- stamparlo (fronte e retro), se ne avete l'opportunità. Se non potete stamparlo e vi servono copie cartacee fatecelo sapere che ci organizziamo per farvele avere!
- consegnarlo di persona alle persone che si conoscono, facendo giusto 2 parole sul grave problema dell'inceneritore
- distribuirlo anche alle persone che non si conoscono, cercando di superare un po' la vergogna iniziale. Se provate dopo un po' vedrete che è anche molto soddisfacente, perché al di la di qualcuno che prenderà il volantino guardandovi in malomodo, ci saranno TANTISSIME PERSONE che saranno d'accordo con voi, anzi vi diranno NON POTEVATE MUOVERVI PRIMA ?
NOTA: potete anche affiggerlo nei pressi del quartiere dove abitate, informandovi però prima su quali sono le normative presenti nel vostro comune di residenza per quanto riguarda l'affissione dei volantini

- TUTTE QUESTE OPERAZIONI HANNO LA SEGUENTE FINALITA':

1. FAR SAPERE AI CITTADINI CHE A TORINO C'E' UN GRANDE PROBLEMA, L'INCENERITORE DEL GERBIDO.
Tanti non sanno neanche che si sta costruendo un inceneritore al Gerbido. Noi glielo facciamo sapere. Poi decideranno loro se accettarlo a no.
2. QUANDO TROVATE QUALCUNO CHE CONOSCE IL PROBLEMA ED E' PARTICOLARMENTE INTERESSATO fatevi dare l'email, con il NOME e COGNOME.
In allegato trovate un file excel con un esempio dei dati necessari. In realtà se siete in giro e non avete dietro la tabella fatevi dare almeno la sua email, oppure sollecitatelo a mandare l'email all'indirizzo del volantino (rifiutizerotorino@gmail.com )
In questo modo il nostro gruppo continuerà ad aumentare, a ramificarsi. Basta anche solo che ognuno di noi porti una sola persona nel gruppo e già il gruppo si raddoppia!

Grazie a tutti
NO INCENERITORE - RIFIUTI ZERO
Regola 4R (Riduci, Ripara, Riusa, Ricicla) verso l’obiettivo Rifiuti Zero


NB: i documenti di cui si parla nel comunicato sono scaricabili ai seguenti link:

volantino A5 fronte-retro v10 (pdf)

bugiardino sugli inceneritori (pdf)


tabelle raccolta nominativi (xls)



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SITO INTERNET PER DOCUMENTAZIONE, APPUNTAMENTI, ATTIVITA':
http://www.rifiutizerotorino.org/

ARCHIVIO WEB PER DOCUMENTAZIONE CATALOGATA
(scaricate le cartelle che vi interessano)
http://www.zumodrive.com/share/cQnQODQzYT

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NO INCENERITORE TORINO e ARIA BENE COMUNE
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