mercoledì 18 maggio 2011

Acqua Rubata [VideoPost]

Acqua Rubata

Trasmissione:
Presa diretta (Riccardo Jacona), RAI3
Andato in onda il: 07/02/2010
Durata: 01:38:13

on demand:
Video Rai.TV - Presa diretta - Acqua Rubata

Il parlamento l'anno scorso ha accelerato il processo di privatizzazione della gestione dell’acqua e ha imposto agli enti locali di mettere questo servizio a gara. Da quel momento metà Italia è  in fibrillazione .
Regioni come  la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Alto Adige  e centinaia di comuni e province oggi gestiscono direttamente il servizio idrico e forniscono  un ottimo servizio  ai cittadini.  Milioni di italiani rischiano di non poter godere più di un servizio efficiente ad un prezzo equo.
In alcune regioni e province alcune società private hanno già da anni  mano libera per  la gestione degli acquedotti e decine  di comitati dei cittadini  contestano dati alla mano  la loro gestione.

“Presadiretta” ha toccato alcuni punti dolenti :
ad Agrigento, con le tariffe più costose di Italia l’acqua arriva a singhiozzo appena qualche ora ogni settimana;
ad Arezzo, le bollette sono molto salate (terze in Italia) e gli investimenti dell’azienda che distribuisce l’acqua sono sotto la media nazionale;
ad Aprilia il consiglio di stato ha dato ragione al comitato dei cittadini e al movimento dei sindaci che si battono per  riprendersi la gestione dell’acqua.

E mentre in Italia si spinge sulla privatizzazione in Francia si sta andando nella direzione opposta:
con ACQUARUBATA siamo andati a vedere perché  il comune di  Parigi ha deciso, a 25 anni dalla privatizzazione, di riprendersi  la gestione dell’acqua.
ACQUARUBATA affronta anche l’annosa questione  delle “acque minerali” : un’acqua letteralmente “regalata”: le società che producono e imbottigliano acqua minerale pagano alle  regioni  canoni ridicoli per l’utilizzo delle sorgenti.
ACQUARUBATA è un viaggio nel mondo della “acqua pubblica” e della “acqua privata” che cerca di rispondere a questa domanda :  è giusto e sensato  che a decidere la gestione e l’utilizzo dell’acqua, un bene essenziale per la sopravvivenza, sia una società che ha l’obbligo di guadagnarci sopra?

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